GiCo vuole essere l’acronimo di Giuseppe Cottolengo. Quest’ultimo è meglio conosciuto come San Giuseppe Benedetto Cottolengo, vissuto in Piemonte ed a Torino a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, è il fondatore dell’Opera denominata Piccola Casa della Divina Provvidenza e più nota come Cottolengo, proprio dal nome del fondatore stesso. All’insegnamento di questo grande santo della carità trovano ispirazione i soci fondatori della GiCo e le attività che in essa si compiono. L’attenzione che questo grande santo ha dato in vita a favore delle persone più bisognose è stata evidenziata dal grande spirito di accoglienza e di fiducioso abbandono a Dio, che lo hanno portato a spendere tutta la sua esistenza per la causa dei poveri. Questo tratto caratteristico del Santo ancora oggi guida e conduce l’Opera da Lui fondata e quanti ad essa si ispirano.
Filosofia e linee d’intervento della GiCo s.c.s. scaturiscono dunque dalla testimonianza di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e dalla tradizione cottolenghina. Il servizio che la GiCo svolge sin dalla sua origine, si fonda su un particolare atteggiamento, su un’attenzione premurosa, attenta e affettuosa verso la persona. É la persona al centro e nel cuore di coloro che prestano servizio, è la spiritualità cottolenghina la linfa vitale che alimenta la predilezione per la persona anziana disabile che si trova in uno stato di maggiore bisogno. Dunque, l’attività è finalizzata al prendersi cura delle persone in difficoltà, particolarmente di chi si trova in stato di maggior bisogno, promuovendo il riconoscimento della loro dignità e rispondendo alle loro necessità, mediante l’allestimento e la gestione di servizi, strutture e presidi.